Il laser a diodo è uno strumento terapeutico caratterizzato da un’estrema versatilità in ambito odontoiatrico, coadiuvante in molteplici trattamenti clinici nonché risolutivo per diverse problematiche del cavo orale.
Indice
- Definizione
- Principi di funzionamento
- Gli effetti della luce laser
- Le diverse lunghezze d’onda del laser a diodo
- Il laser a diodo in odontoiatria, cosmetica e chirurgia dermatologica
Definizione
Un diodo laser (o Laser Diode in inglese) è un laser a stato solido il cui mezzo laser attivo è un semiconduttore solido d’arseniuro di gallio e alluminio, che produce una radiazione della lunghezza d’onda che tipicamente va dai 450 ai 980 nm
Principi di funzionamento
Per stimolare l’emissione di una luce con le caratteristiche di monocromaticità, coerenza e unidirezionalità sono necessari tre elementi fondamentali:
1. Il MATERIALE ATTIVO (il diodo è un semiconduttore) in grado di produrre fotoni con una specifica lunghezza d’onda ed amplificare l’energia ad ogni passaggio di elettroni.
2. Una FONTE DI ENERGIA, come una lampada o l’energia elettrica (dette anche pompaggio ottico), in grado di aumentare l’energia degli elettroni per dare luogo all’emissione stimolata.
3. La CAVITÀ OTTICA che, grazie agli specchi riflettenti, è in grado di ordinare gli elettroni in modo perfettamente rettilineo affinchè acquistino l’energia e le caratteristiche tali per diventare un raggio laser.
Gli effetti della luce laser
Gli effetti che la luce laser può indurre sui tessuti bersaglio sono diversi:
- COAGULANTE: l’elevata interazione del laser a diodo con melanina ed emoglobina induce la coagulazione immediata del gemizio ematico, permettendo una chirurgia esangue sui tessuti molli. Un vantaggio particolarmente apprezzato dai pazienti nella nuova odontoiatria minimamente invasiva.
- DECONTAMINANTE: il raggio laser è in grado di distruggere la membrana cellulare dei batteri colpiti dalla sua irradiazione, ed amplifica ancor di più il suo effetto benefico se affiancato da soluzioni irriganti ad alta concentrazione di ossigeno.
- BIOSTIMOLANTE: da sempre la luce è fonte di energia. Il laser, attraverso la sua penetrazione nei tessuti, è in grado di stimolare i processi metabolici inducendo la rigenerazione tissutale oltre ad un effetto antalgico localizzato.
Le diverse lunghezze d’onda del laser a diodo
Il laser a diodi opera all’interno dello spettro elettromagnetico compreso tra l’ultravioletto e il primo infrarosso, grazie a particolari lunghezze d’onda che determinano il grado con cui la luce agisce sui tessuti. Le caratteristiche principali del laser a diodo sono determinate dall’interazione del raggio laser con i cromofori, ovvero sostanze che grazie alla selettività del laser fungono da catalizzatore permettendo determinate operazioni. Per quanto riguarda il laser a diodo, i suoi principali cromofori (presenti nei tessuti del corpo umano) sono la melanina, l’emoglobina e l’acqua.
Le principali lunghezze d’onda utilizzate in odontoiatria sono:
- 450 nm: Raggiunge il picco massimo di assorbimento dell’emoglobina, quindi è la lunghezza d’onda ideale per ottenere una chirurgia veloce e precisa anche a potenze molto basse. La soluzione migliore tra taglio efficace e capacità decontaminante.
- 635nm: Il suo utilizzo è ideale nei trattamenti di biostimolazione e ossigenazione dei tessuti, con conseguente incremento dell’attività dei fibroblasti e della vasodilatazione.
- 808nm: Lunghezza d’onda ad alta penetrazione perché assorbita in minima parte dall’acqua e maggiormente dall’emoglobina. Il massimo per poter ottenere una decontaminazione profonda.
- 980nm: Considerando le caratteristiche di assorbimento per l’emoglobina e per l’acqua, la lunghezza d’onda ideale risulta essere quella di 980nm che si rivela ottimale sia per il taglio che per la coagulazione.
Il laser a diodo in odontoiatria, cosmetica e dermatologia
I campi odontoiatrici dove il laser mostra la propria utilità sono molti; affianca comunque alcune attività strumentali di tipo tradizionale, ma permette di intervenire con un’alternativa sicura in tutte le situazioni cliniche:
- ENDODONZIA: l’effetto decontaminante del laser è particolarmente indicato per la decontaminazione profonda dei canali radicolari e del sito apicale, evitando future infezioni.
- PARODONTOLOGIA: è possibile decontaminare le tasche parodontali in profondità, dopo un accurato scaling manuale, soprattutto associando il laser ad una soluzione liquida a base di perossido d’idrogeno.
- CHIRURGIA: la chirurgia dei tessuti molli è particolarmente apprezzata, grazie alla micro-invasività dell’intervento. L’azione ablativa del laser, unita al suo effetto biostimolante, permettono interventi con campo visivo libero da sangue e migliori guarigioni per seconda intenzione.
- IMPLANTOLOGIA: grazie al laser a diodo è possibile decontaminare il sito implantare rimuovendo i batteri già presenti.
- TERAPIA: la tecnologia laser a diodo permette al professionista di liberare il paziente da particolari ma diffusi fastidi come afte, herpes e ipersensibilità dentinale, biostimolando inoltre i tessuti a seguito di operazioni chirurgiche.
- CONSERVATIVA: l’effetto decontaminante bonifica aree sensibili, come le cavità e i solchi, dai più comuni ceppi batterici presenti nel cavo orale.
- COSMETICA: servizi particolarmente utili agli occhi dei pazienti sono lo sbiancamento dentale e la depigmentazione gengivale. Con il laser a diodo è possibile intervenire in questi casi regalando nuovi sorrisi.
- DERMATOLOGIA: con il laser l’odontoiatra può intervenire anche sul terzo inferiore, effettuando chirurgia dermatologica laser e altri servizi utili come la biorigenerazione cutanea e la rimozione di macchie iperpigmentate.
I campi di applicazione dove il laser fa la differenza sono quindi molteplici e dal grande valore percepito dai pazienti; oggi, infatti, curarsi bene e meglio è sempre più richiesto, soprattutto con terapie che permettono maggiore serenità post operativa, riduzione di traumi, la possibilità di evitare punti di sutura, anestesia e l’uso dei farmaci nei giorni successivi al trattamento.